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Ius&Law - Esame di avvocato
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Abbasso la teoria:esame di avvocato

Abbasso la teoria! ??

03/07/2023/in News/da Fabrizio

“Avevo finalmente cominciato a vedere qualcosa di pratico e adesso devo ributtarmi sui libri! ?”

Alcuni candidati reagiscono così all’idea di prepararsi per le prove dell’esame di avvocato …  ed è comprensibile, perché dopo tanti anni di studio quasi esclusivamente teorico (il corso di laurea in giurisprudenza non brilla per laboratori o esercitazioni …), l’idea di riaprire i libri fa venire le bolle!

“Se c’è una cosa che so fare bene è studiare e lo studio serve sempre; quindi … io studio a martello e … vedrai che l’esame lo porto a casa! ??”

Altri invece reagiscono così, restando (disperatamente) attaccati alle certezze maturate durante l’università e confidando che con lo studio tutto si risolva.

Chi ha ragione?

Non è la domanda corretta, perché non ti deve interessare quale sia la strada “giusta”, ma quale sia la “tua” strada.
Ragioniamoci insieme.
Intanto, devi avere chiaro come sarà l’esame di avvocato del 2023: una prova articolata e multi step.

https://dsdev.it/percorso-misto

Nella prima parte del percorso, Ti troverai ad affrontare casi pratici, da risolvere per costruire un atto giudiziario (la prova scritta) o elaborare un parere da esporre oralmente (la prima fase della prova orale).

Occorre quindi che la preparazione sia adeguata all’obiettivo e focused. Serve un metodo che ti aiuti a gestire il tempo e gli strumenti (codici), che ti guidi nella impostazione del ragionamento risolutivo e ti formi nella costruzione della tua road map 

https://dsdev.it/l-esame-da-avvocato-senza-google-maps

Così condotta, la formazione ti consentirà anche di verificare la tua preparazione e di dedicare eventuale tempo allo studio teorico, anch’esso però finalizzato all’obiettivo, che non sarà (almeno fino alla prima fase della prova orale) una “interrogazione” stile esame universitario.

I corsi della Ius & Law sono strutturati per guidarti nei vari passaggi della preparazione necessaria per affrontare l’esame, con un’impostazione didattica che da sempre li caratterizza: simulazioni pratiche della prova d’esame svolte in applicazione di un metodo completo. 

Ti insegniamo come gestire il tempo, come organizzare il lavoro e come predisporre il tuo “prodotto” (atto giudiziario e parere orale).
Sempre con attenzione alle tue peculiarità (il rapporto con il docente è costante) e con un approccio pratico.

Perché non puoi imparare ad andare in bicicletta … in teoria!

Percorso misto

26/06/2023/in News/da Fabrizio

Per l’esame 2023 sembra proprio che i praticanti avvocati dovranno affrontare un “percorso misto”.
Il testo legislativo in discussione prevede infatti:

  • una prova scritta con redazione di un atto giudiziario;
  • una prova orale articolata in tre fasi

– esame di un caso pratico su una materia a scelta con esposizione della soluzione
– discussione su questioni giuridiche in tre materie a scelta
– dimostrazione della conoscenza della deontologia forense.

Il primo ostacolo è il superamento della prova scritta, ma anche nella prova orale non si scherza: viene superata solo se in ogni fase si ottiene la sufficienza.

Tutto piuttosto complicato, almeno sulla carta, ma … è davvero così?

Proviamo a ragionarci insieme.
La prova scritta sull’atto giudiziario.
Al di là di una prima reazione allergica (anche comprensibile), la prova non ti deve spaventare troppo.

Come abbiamo spiegato in un altro post (“First reaction: shock!”) devi innanzitutto mettere ben a fuoco il lavoro che sarai chiamato a svolgere: si tratterà sempre di affrontare un caso pratico, comprendendo il quesito giuridico sotteso, per redigere l’atto più idoneo per l’ipotetico cliente.

Il tutto, avendo a disposizione i codici (sostanziali e procedurali) annotati.
Acquisita questa consapevolezza, occorre agire di conseguenza, esercitando ciascuna delle skill che dovrai dimostrare di avere:

  1. saper affrontare casi pratici per capire le questioni giuridiche che “nascondono”;
  2. saper utilizzare al meglio gli “attrezzi” della tua cassetta (ricordi il post “La cassetta degli attrezzi”?);
  3. saper scegliere l’atto più idoneo e redigerlo in maniera corretta e convincente.

La prova orale.

[Perché pensarci adesso? Tanto prima devo superare la prova scritta?]
Se freni i tuoi bias e non arrivi a conclusioni affrettate, te lo spiego!
La prima fase della prova orale consisterà nell’analisi di un caso pratico sul quale esporre oralmente una soluzione. In sostanza, quello che ha costituito l’unica prova dell’esame di avvocato negli ultimi tre anni (l’orale “rafforzato”).

Quindi, se lavori adeguatamente per rafforzare le prime due skill necessarie per la prova scritta

  1. saper affrontare casi pratici per capire le questioni giuridiche che “nascondono”;
  2. saper utilizzare al meglio gli “attrezzi” della tua cassetta

Ti troverai già allenato anche per affrontare la prima fase della prova orale.

Dovrai curare solo la terza skill necessaria per questa fase

  1. saper elaborare una soluzione convincente, da esporre con proprietà di linguaggio e metodo.

Ma anche per questo potrai contare sul nostro supporto.
Stiamo già studiando soluzioni flessibili e smart per accompagnarti anche in questa ulteriore fase del percorso.
Quindi … stay tuned e non preoccuparti delle asperità del terreno: ti forniremo le scarpe adatte!

Da chi compreresti un’auto usata?

19/06/2023/in News/da Fabrizio

“Ma voi come vi preparate all’esame?” “Qualcuno mi segnala qualche corso di preparazione per l’esame?”.
Queste sono le domande frequenti che animano le conversazioni tra i praticanti.
Per la generazione Z il dibattito avviene normalmente sui social e via chat, spesso creando più disorientamento che chiarezza.
Il che è abbastanza normale, perché se ci sono 60 milioni di allenatori in Italia (si sa), ci sono anche altrettanti esperti della preparazione per l’esame d’avvocato.
E poi c’è sempre chi se ne esce con il classico … cestàn’amicomiochem’hadetto …

Da esperti di questo mare, in cui navighiamo da oltre vent’anni, ti diamo qualche consiglio.
Fai come se dovessi comprare un’auto usata, quindi:

  • chiediti chi è il venditore, qual è la sua esperienza e da quanto opera; Since … non serve a fare vedere che si è old style, ma che si è sul mercato da molto tempo, il che è già sinonimo di serietà e successo (perché, anche il mercato dell’esame di avvocato è una jungla …);
  • senti in giro, chiedi e informati da chi ci è già passato; ma fallo interrogando chi ha affrontato quello che dovrai fare anche tu. Nell’esame 2023 (ne abbiamo parlato nell’ultimo post) i rumors dicono che ritornerà almeno una prova scritta; quindi, occorre informarsi da chi ha sostenuto l’esame prima del 2020 (cioè prima dell’orale rafforzato);
  • verifica quanto dice il venditore e non fidarti degli slogan, perché chiedere all’oste se il suo vino è buono non è mai una grande idea. Piuttosto, chiedi a chi quel vino lo ha assaggiato o ha comprato un’auto dallo stesso rivenditore, per avere una conoscenza diretta sulla qualità del prodotto/servizio e se è stato all’altezza delle aspettative.

Molte cose possono guidare a prendere una decisione piuttosto che un’altra; ma devi scegliere il tuo driver consapevolmente e con maturità, non sull’onda emotiva del prezzo accattivante o del “soddisfatti o rimborsati”.

I corsi Ius&Law sono stati frequentati negli anni da tantissimi candidati e quindi non ti sarà difficile trovare qualcuno a cui chiedere.

Per l’esame 2023 abbiamo pensato anche a modalità più flessibili, per adeguarci alle nuove esigenze di molti praticanti.

https://dsdev.it/

Perché l’esame di avvocato non si supera con un’auto scassata!

First reaction: shock!

12/06/2023/in News/da Fabrizio

Sembra che si torni (almeno in parte) allo scritto e per di più sulla prova considerata la più difficile (l’atto giudiziario).

E la prima reazione diffusa è stata: ?

Comprensibile, per chi ha scritto poco (o nulla) all’università e durante il tirocinio ha (quando è stato fortunato) studiato e contribuito (al massimo) all’elaborazione di “prodotti”, comunque molto distanti da quello che (pare) costituirà la prova dell’esame scritto d’avvocato per l’anno 2023.
Sì, perché se durante la pratica forense o il tirocinio avete scritto degli “atti giudiziari”, è improbabile che lo abbiate fatto con gli “attrezzi” (ricordate di cosa sarà composta la vostra “cassetta”?) che avrete a disposizione all’esame e con le stesse modalità (cioè carta e penna).

Cosa fare, quindi?

NO PANIC!

La cosa migliore è conservare un po’ di lucidità e agire di conseguenza.
Qualche consiglio:

  • prima di prendere decisioni troppo ingombranti per il vostro “barattolo del tempo” (ne abbiamo parlato nell’ultimo post), attendete che venga emesso il bando, per avere certezze su come sarà effettivamente l’esame di avvocato 2023;
  • non buttatevi in uno studio (matto e disperatissimo) delle regole processuali della materia che pensate di affrontare (civile, penale o amministrativo), perché servirebbe (forse) a calmare la vostra ansia, ma sarebbe poco funzionale per l’esame; ricordatevi che potrete consultare i codici, anche quelli di procedura!
  • cominciate piuttosto a prendere confidenza con il tipo di prova che vi aspetta: la risoluzione di un quesito giuridico sotteso ad un caso pratico; come per il parere (orale delle ultime sessioni di esame, scritto in precedenza), con la differenza che sarà richiesta la redazione di un atto giudiziario e non l’esposizione di un parere.

Per familiarizzare con questo tipo di prova, può essere utile vedere le tracce assegnate per la prova dell’atto giudiziario nelle sessioni di esame antecedenti al 2020 (fino al 2019, quindi).

Sul nostro sito, trovate tutte le tracce assegnate in passato con una illustrazione della possibile risoluzione di ciascuna.

https://dsdev.it/commenti-esame/

Il “barattolo del tempo”

05/06/2023/in News/da Fabrizio

Non ho tempo!

Chi non lo dice (o lo pensa) almeno tre/quattro volte al giorno?
E per chi deve fare l’esame d’avvocato, la domanda conseguente è: come faccio a prepararmi?
Del resto, pensandoci bene, il praticante deve gestire contemporaneamente:

  • lavoro in studio e/o tirocinio presso un ufficio giudiziario (eh sì, perché qualcuno li fa insieme)
  • preparazione di un concorso, perché …#nellavitanonsisamai!
  • uno sport, una passione, uno svago, perché … #nonsipuòlavorareebasta!
  • un minimo di vita sociale, perché …#infondononhoneanchetrentanni!
  • mangiare (poco), bere (…), dormire (poco).

Quindi: dove incastro la preparazione per l’esame? Non devi incastrare, ma devi cambiare prospettiva.
Conosci la teoria del “barattolo del tempo” di Cassie Holmes?
Immagina di avere un barattolo di vetro e riempirlo con delle palline da golf. Sembra pieno, ma non lo è, perché puoi aggiungere dei sassolini. Però, nemmeno adesso è davvero pieno, perché puoi aggiungere della sabbia; sembra saturo, ma in realtà puoi versarci ancora un’intera bottiglia di birra.
Occorre imparare a riempire utilmente (e anche piacevolmente) il proprio tempo, pensando che non esistono solo le palline da golf o (addirittura) palline più voluminose, ma anche altro.
Nella preparazione dell’esame, quindi, devi considerare che non puoi aggiungere un’altra “palla”, perché il tuo barattolo non può contenerla; quindi, la tua preparazione non potrà né dovrà essere un impegno (troppo) gravoso che si sovrappone e aggiunge agli altri della tua settimana.
Piuttosto, devi cercare un corso che si adatti alle tue esigenze e ai tuoi impegni, come i sassolini e la sabbia nello spazio del barattolo.
I corsi della Ius&Law sono da sempre studiati e modulati proprio per adattarsi alle esigenze lavorative e di vita dei candidati. In particolare, per la preparazione in vista dell’esame di dicembre 2023 stiamo studiando ulteriori soluzioni per soddisfare anche le esigenze di chi ha già il “barattolo” piuttosto pieno.
Quindi, stay tuned e vedrai che … ti resterà spazio anche per la birra!

L’esame d’avvocato senza Google Maps

29/05/2023/in News/da Fabrizio

Tanto c’è Google Maps! ?

Questo ormai è il primo pensiero che viene quando si deve raggiungere una meta e non si conosce la strada.
Non ci occupiamo più del percorso, perché abbiamo chi lo fa per noi (l’IA), suggerendo anche la via più veloce, quella meno trafficata, quella senza pedaggi o quella più green.
La generazione Z poi è nata e vissuta con questi strumenti, che utilizza anche per raggiungere il negozio a un isolato di distanza.
Del resto, la propensione a farsi guidare è ormai molto radicata e non si tratta tanto di cambiare questa abitudine, ma di modificarla; occorre imparare a farsi guidare non durante, ma prima di intraprendere il viaggio. Per imparare poi a viaggiare da soli.

E per l’esame di avvocato come si fa?

Non è difficile, scopriamolo insieme.

  • Pianificazione

Innanzitutto, bisogna considerare tutte le componenti del viaggio e non solo la destinazione da raggiungere; occorre avere presente il tempo a disposizione, i mezzi e gli strumenti con cui si potrà viaggiare, oltre ovviamente alla meta.
Per l’esame da avvocato questo significa allargare il proprio focus, senza pensare che sia importante solo il prodotto che dovrà essere presentato alla commissione (parere orale o scritto che sia), ma considerando e dando il giusto rilievo a tutti gli altri fattori che contribuiscono alla realizzazione del prodotto (i cosiddetti “attrezzi del mestiere” di cui abbiamo già parlato).

  • Road map

È necessario poi costruire un itinerario che, fin dalla partenza, mostri le varie strade da percorrere per arrivare a destinazione, tenuto conto di tutti i fattori rilevanti.Per l’esame di avvocato significa imparare a costruire la road map del “viaggio” che sarete chiamati a fare a dicembre.
Il “viaggio” avrà certamente un punto di partenza (la traccia con cui viene illustrato il caso) e una meta da raggiungere (la soluzione del quesito da rendere in forma orale o scritta); ma il vostro compito non sarà solo di arrivare a destinazione nel tempo concesso (cioè rendere il parere o redigere l’atto nel tempo a disposizione), ma soprattutto quello di mostrare alla commissione il percorso che avete ritenuto di fare, motivando le “strade” che avete scelto.
La preparazione, di conseguenza, deve essere finalizzata a questi obiettivi, imparando a fare ciò che ormai è piuttosto desueto: creare un itinerario ragionato prima di mettersi in viaggio.
Nei corsi Ius&Law questo aspetto è da sempre un punto cardine dell’apprendimento: viene insegnato un metodo che consente ai candidati di arrivare all’esame pronti a fare, senza difficoltà, la loro road map.

https://dsdev.it/

State nella comfort zone!

23/05/2023/in News/da Fabrizio

La vita è già difficile di suo, perché la complicano ulteriormente con l’esame d’avvocato?!
Non si potrebbe fare che … laurea, tirocinio e … via, si diventa avvocati?
Potremmo stare a parlarne per ore, ma sarebbe inutile.
Il mondo è a-giusto; va preso e affrontato com’è, anche se dopo un lungo percorso di formazione ti presenta un ulteriore ostacolo: l’esame d’avvocato!
[Allora è proprio vero che gli esami non finiscono mai …]
Ma per i candidati della generazione Z la preparazione può essere più “confortevole”, nel senso che può essere impostata senza stravolgere la vita e senza abbandonare la propria zona di comfort.

Vediamo come.

  • Complementarità

Anche se la parola è quasi cacofonica, il concetto è importante: la preparazione all’esame non può (e non deve) diventare l’unica e principale occupazione fino a dicembre, perché ciascun candidato deve conciliarla necessariamente con i propri impegni lavorativi e personali.

Nessuno ha voglia e tempo di ritirarsi in un eremo dal quale tornare solo per l’esame; quindi pensate a una preparazione che si inserisca nella vostra vita in modo non troppo invasivo.

  • Versatilità

Sempre per non “appesantire” troppo la vostra esistenza, ragionate su una preparazione che sia versatile, cioè che si adatti all’esigenze dell’esame, ma anche alle vostre necessità.
In questa fase di semi incertezza, curate soprattutto i fondamentali della preparazione, in modo che sia efficace per uno “sprint” come per una “maratona” (ne abbiamo già parlato e il tema rimane attuale finché non ci sarà la pubblicazione del bando d’esame).
Cercate corsi che non vi costringano a spostamenti o a presenza fisica; scegliete piuttosto soluzioni virtuali che siano gestibili sia in diretta (lezioni ed esercitazioni sincrone), sia in autonomia (attività asincrone).

  • Tecnologia

Affidatevi ed usate la tecnologia!

Probabilmente, per voi della generazione Z, nativi digitali, l’esame con la sola consultazione di polverosi volumi e usando carta e penna è roba da pleistocene.
Almeno nella preparazione, quindi, rimanete nella vostra zona di comfort, lavorando in aula virtuale e sfruttando al meglio la tecnologia, attraverso piattaforme e aree riservate, per concentrarvi sui contenuti.
I corsi Ius&law sono strutturati proprio per rendere la preparazione più efficiente e confortevole possibile, attraverso aule virtuali con interazione continua con il docente per l’uso sincrono, ma con materiali e registrazioni sempre consultabili anche in asincrono.

https://dsdev.it/area-intranet/

La cassetta degli attrezzi

15/05/2023/in News/da Fabrizio

Non c’è la bacchetta magica per l’esame d’avvocato (lo abbiamo già detto), ma esistono degli strumenti che il candidato può utilizzare in sede di esame e bisogna imparare ad usarli bene.
Non è che ciascuno può arrivare all’esame con la propria “cassetta degli attrezzi” da cui estrarre ciò che più gli serve al momento; la prova di esame va affrontata solo con alcuni “attrezzi” che, magari, il candidato della generazione Z non è così abituato ad usare.
Certo, ciascuno arriva con una lunga formazione e dopo l’esperienza del tirocinio, ma questo è un prerequisito; la commissione presume che il candidato sappia utilizzare gli attrezzi, ma vuole verificare come li usa.

Vediamoli in dettaglio.

  • Carta e penna

Per la generazione Z … roba da boomers! Però, si tratta solo di disabituarsi alla tastiera e riabituarsi a scrivere a mano; con un po’ di esercizio, non è un problema.

  • Tempo

Che si ragioni in previsione di una prova “orale rafforzata” (eh sì, se ne parla ancora) oppure di una prova scritta, il fattore tempo è comunque importante.
Il candidato si troverà, in ogni caso, a dover realizzare un prodotto (parere orale o parere/atto scritto) in un tempo molto ridotto rispetto a quello in cui è abituato a lavorare; anche nel caso abbia fatto un tirocinio “sotto pressione”, infatti, è improbabile che abbia dovuto rendere un parere o scrivere un atto in tempi così ristretti.
Si tratta quindi di esercitarsi facendo attenzione all’orologio, ma anche questo aspetto non diventa un problema se ci si affida ad un “allenatore” competente che insegna a gestire con metodo il tempo a disposizione.

  • Traccia

È una delle maggiori novità per il candidato all’esame d’avvocato che, nel tirocinio, aveva a disposizione molte informazioni circa il “caso” sul quale era chiamato a fare una ricerca, a preparare un parere o a redigere un atto.
All’esame, invece, tutte le informazioni sono contenute nella traccia; poche righe di descrizione di una vicenda dalle quali comprendere il quesito giuridico e trarre gli elementi di fatto utili per la soluzione.
Nessun cliente a cui chiedere maggiori informazioni, né documenti da consultare.
Ma anche questo non è un problema; con metodo si impara a trarre dalla traccia tutti gli elementi necessari per delineare bene il perimetro in cui muoversi e per costruire la soluzione del quesito.

  • Codici

Dovrebbero essere strumenti noti ad un candidato all’esame di avvocato, ma forse non lo sono i codici cartacei.
La generazione Z è abituata a consultare, con i propri device, banche dati e motori di ricerca, mentre all’esame d’avvocato possono essere consultati solo codici old style; anche per la giurisprudenza, quindi, niente parole chiave, ma una ricerca da svolgere tra le massime riportate a commento dei diversi articoli.
Serve quindi un “allenamento” specifico, con cui apprendere come muoversi tra le (tante) norme del codice alla ricerca delle mssime più utili per argomentare e costruire la soluzione del quesito.
Nei corsi Ius&law, fin dalla fase facoltativa e propedeutica dello Spring Training

https://dsdev.it/corsi/corso-spring-training/

si opera con un metodo che comprende tutte le fasi di lavoro e insegna in maniera pratica come utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione.

Ritorno al futuro

11/05/2023/in News/da Fabrizio

Finalmente ci siamo: l’esame d’avvocato 2023 si terrà in forma scritta.

Il Ministero si sta muovendo per la logistica e ha già individuato il periodo in cui si terranno le prove scritte: tra l’11 e il 15 dicembre 2023. Quindi, tre giornate consecutive con 7 ore a disposizione per la redazione di due pareri motivati e un atto giudiziario, secondo le modalità consuete fino al 2019.
Un ritorno al passato quindi? No, un ritorno al futuro, perché per la generazione Z (e cioè per i candidati all’esame di avvocato 2023) si tratta di un salto nel futuro perché nulla sanno di questa modalità di esame.

Aiutiamoli allora a capire meglio cosa li aspetta.
Una prova lunga, una sorta di “maratona” (come abbiamo già detto) cui bisogna prepararsi per tempo, senza ansia ma con un allenamento adeguato.
Soprattutto, si deve tenere conto che non si tratterà di una esposizione orale, una sorta di “chiacchierata” con la commissione di circa 10-15 minuti; si dovrà invece produrre un elaborato scritto che convinca la commissione circa la preparazione del candidato.
Ma come non bastava essere un bravo oratore per superare l’esame di avvocato quando consisteva in un “orale rafforzato”, altrettanto non basta saper scrivere con disinvoltura per superare l’esame scritto.
La prima regola da tenere presente è che si deve distinguere bene cosa va fatto da cosa non va fatto.
Tutte le prove di esame metteranno il candidato di fronte a un caso pratico sul quale verrà richiesto di redigere un parere motivato o un atto giudiziario.
Non si tratterà quindi di questioni giuridiche astratte sulle quali cimentarsi, ma di casi pratici dei quali dovrà essere ipotizzata una soluzione articolata e giuridicamente fondata.
Anche la struttura e l’esposizione, poi, dovranno essere finalizzate a questo scopo.

Quindi, vanno evitati:

  • periodi troppo semplici e scollegati tra loro
  • un’esposizione compilativa con accumulo di nozioni
  • articoli riportati tra virgolette o ricopiati
  • un’elencazione di norme senza collegamento.

Va ricercata, invece:

  • una trattazione sintetica, sobria, circostanziata ai fatti e logicamente condotta
  • con periodi ben strutturati e collegati tra loro per garantire organicità e continuità all’esposizione.

Insomma, scrittori non ci si improvvisa mai, tantomeno all’esame di avvocato, dove si deve produrre uno scritto con caratteristiche assolutamente particolari.
Come fare allora?
Occorre esercitarsi con metodo, considerando gli strumenti a disposizione e avendo ben chiari gli obbiettivi da raggiungere; peculiarità queste che da sempre caratterizzano i corsi Ius&Law.

https://dsdev.it/corsi/corso-pratico-in-streaming/

Esame di avvocato: sprint o maratona?

08/05/2023/in News/da Fabrizio

Questa domanda fino a qualche anno fa non sarebbe mai stata fatta.

Fino al 2019 infatti l’esame da avvocato era una vera e propria maratona : 7 ore per affrontare un caso pratico, capire il quesito giuridico sotteso, studiare la giurisprudenza e impostare il ragionamento per terminare la prova con la consegna di un parere o di un atto giudiziario scritto.

Negli anni successivi (2020 2021 e 2022) lo scenario cambia completamente e l’esame di avvocato diventa un “orale rafforzato”; praticamente uno sprint. Al candidato vengono concessi 30 minuti per affrontare un caso pratico, consultare codici con giurisprudenza per elaborare un parere da esporre oralmente nei successivi 30 minuti.

E l’esame d’avvocato 2023?

Ancora non si hanno notizie su come si svolgerà, anche se i rumors sono tutti nel senso che si tornerà alle prove scritte con 7 ore a disposizione.

Ma ciò non significa che si debba attendere per iniziare “l’allenamento”.

A ben vedere infatti la preparazione per affrontare l’esame da avvocato non si differenzia sostanzialmente tra scritto e orale rafforzato, almeno per quanto riguarda gli aspetti fondamentali.

Proseguendo nella metafora sportiva, bisogna imparare “a correre” per poi applicare quanto si è appreso in uno sprint o in una maratona. Certamente nel prosieguo l’allenamento dovrà essere differenziato e se ci si prepara ad una maratona bisognerà allenare soprattutto la resistenza, ma per cominciare occorre partire dai fondamentali.

Del resto, sono proprio questi gli elementi che vengono valutati dalle commissioni di esame per stabilire se un candidato è o meno idoneo a superare la prova: i fondamentali.

Quando l’esame da avvocato è stato uno “sprint”, le commissioni non hanno valutato tanto il raggiungimento del traguardo e cioè se il candidato riusciva a formulare una soluzione alla questione proposta; piuttosto hanno valutato come il candidato “correva” verso il traguardo e cioè come aveva utilizzato gli strumenti a sua disposizione, come aveva ragionato, come esponeva il suo ragionamento e, da ultimo, quale soluzione aveva elaborato.

Anche nel lungo periodo in cui l’esame da avvocato è stato una “maratona”, del resto, le valutazioni delle commissioni si sono basate sui medesimi criteri, con l’aggiunta della valutazione della gestione del (molto) tempo a disposizione del candidato. La difficoltà era (e probabilmente sarà anche nell’esame 2023) che queste abilità dovevano emergere dalla lettura di un parere o di un atto giudiziario scritto.

Cosa fare quindi?

Il consiglio è quello di cominciare a prepararsi scegliendo bene il coach, cioè chi è in grado di pianificare un allenamento che permetta al candidato di formarsi in modo utile fintanto che è incerta la modalità dell’esame di avvocato per il 2023, per poi adattare l’allenamento ad uno “sprint” ovvero, come più probabile, ad una “maratona”.

Serve qualcuno che vi insegni i fondamentali “della corsa”, anche per chi si ritiene un “runner” provetto, perché quello che è importante non è raggiungere il traguardo ma come lo si raggiunge e come si riesce a dimostrare alla commissione di avere imparato a “correre” in maniera efficace.

Serve qualcuno che vi consigli quali strumenti scegliere e come utilizzarli efficacemente; nel caso dell’esame d’avvocato non si tratta di abbigliamento o scarpette da corsa, ma della traccia del quesito e dei codici.

Serve qualcuno che vi insegni a lavorare con quegli strumenti, ricordandovi che non basta infilarsi i pantaloncini, le scarpette e cominciare a correre, perché non verrete valutati positivamente se raggiungerete il traguardo, ma se dimostrerete di saper correre. Fuor di metafora, dovrete dimostrare di saper costruire un ragionamento giuridico articolato e fondato, sulla base del quale fornire una soluzione al quesito posto, nella forma di un parere o di un atto scritto.

Il nostro corso di preparazione all’esame scritto 2023 è proprio strutturato con queste finalità: preparare i candidati gradatamente, formandoli nei passaggi essenziali, ma cominciando con i fondamentali.

Si inizia infatti con la fase facoltativa dello Spring training che ha proprio l’obiettivo di insegnare ai candidati come approcciare un quesito, come muoversi nel codice, come impostare uno schema.

https://dsdev.it/corsi/corso-spring-training/

L’inizio dell’allenamento.

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